Seconda vittoria consecutiva per i nostri ragazzi che, in uno scontro diretto, difficile e sofferto portano a casa l’intera posta facendo un balzo importante nella lotta play out post season.
La Virtus oggi era in grande emergenza numerica, come se non bastavano le tante assenze, Matteo Severini, durante l’incontro ha dovuto lasciare il campo per infortunio.
Due rigori fischiati contro nella prima frazione non hanno fermato la voglia di recuperare degli uomini di Morganti. Figuretti ha parato di tutto, Kurtaj l’ha ripresa e Acatullo ha firmato la prima fondamentale rete in maglia viola. È stata una giornata strana in prima F, l’Albinia nonostante l’inferiorità numerica, ha saputo battere il Pienza ed ipotecare di fatto la vittoria finale.
Tra Massa e Scarlino è successo di tutto, il Gracciano, contro la Fonte ha dimostrato di non aver affatto mollato. Caldana e San Miniato si sono divise la posta in palio e il Ponte d’Arbia, nostro prossimo avversario, domenica alle 15, al Maccari Stadium, è stato bloccato in casa dall’Argentario.
Tra sette giorni sarà ancora scontro diretto, un match decisamente importante e suggestivo (ricordando il doloroso spareggio 2013 e il pirotecnico e fortunato pari in zona Cesarini del girone di andata) rientreranno Daviddi e Del Buono, ma più che i singoli, ci piace ricordare, ancora una volta il bel gruppo virtussino che a piccoli passi, classifica alla mano, tra diverse difficolta, sta facendo, ad oggi, un campionato da applausi. Mancano tre mesi alla fine delle ostilità. 12 gare. Per noi saranno tutte finali. Forza viola forte, avanti ragazzi.
FIGURETTI, 8.5: il cappellino alla Yashin con cui scende in campo nel primo tempo gli consegna doti portieristiche miracolose, tanto che Don Carlo a fine partita lo chiama per far diventare i suoi guantoni la nuova reliquia della Collegiata. Para un rigore e mezzo, 3-4 tiri impossibili e l’acqua che scende dal cassone del water durante la cacca pre-partita: giocatore completo.
SEVERINI A., 7.5: da l’anima in campo e riempie ogni buco lasciato scoperto dai propri compagni di squadra. Per la seconda partita consecutiva, ha la sfortuna di essere il vice-migliore in campo: è lui lo “Special Two” della squadra, come Villas Boas ai tempi del Porto di Mourinho.
BENICCHI, 6.5: partita educata sia verbalmente che fallosamente. Pur essendoci l’allerta meteo per vento, imperterrito lancia il pallone a destra e a sinistra, sparecchiando a più riprese l’aeroporto di Manciano. Si improvvisa “Dottor Doolittle” quando, al ristorante, si mette a parlare con un pappagallo in piume e ossa: poliedrico.
BENICCHI, 6.5: partita educata sia verbalmente che fallosamente. Pur essendoci l’allerta meteo per vento, imperterrito lancia il pallone a destra e a sinistra, sparecchiando a più riprese l’aeroporto di Manciano. Si improvvisa “Dottor Doolittle” quando, al ristorante, si mette a parlare con un pappagallo in piume e ossa: poliedrico.
VALLOCCHIA, 6-: si sveglia daltonico e ci rimane per tutta la partita, passando il pallone agli avversari ogni volta che lo ha tra i piedi e ricominciando a vedere i colori quando gli viene sventolato in faccia l’ennesimo cartellino giallo. Poi si scopre che da venerdì ha una presunta “paresi facciale”, e di conseguenza gli si perdona tutto.
FABBRIZZI, 6: meno pimpante del solito a causa del recente problema fisico che lo costringe ad iniziare il riscaldamento mentre i compagni fanno un “torello”. Causa il rigore parato da Figuretti, prende qualche legnata e corre instancabilmente per la fascia sinistra: nella norma.
SEVERINI M., 6+: il fatto che fosse tornato a giocare dopo che la scorsa settimana sentiva dolore al ginocchio anche al piccolo trotto, era già un’iniezione di sicurezza per la Virtus. Poi il contrasto, le urla, l’uscita dal campo (Zaniolo docet): “è l’altro ginocchio”. Ormai, in quanto a sfortuna, è degno di Paperino e Fantozzi: tieni duro, Matteo.
SEVERINI M., 6+: il fatto che fosse tornato a giocare dopo che la scorsa settimana sentiva dolore al ginocchio anche al piccolo trotto, era già un’iniezione di sicurezza per la Virtus. Poi il contrasto, le urla, l’uscita dal campo (Zaniolo docet): “è l’altro ginocchio”. Ormai, in quanto a sfortuna, è degno di Paperino e Fantozzi: tieni duro, Matteo.
NASORRI, 6: Girella per il centrocampo intuendo molte volte dove casca il pallone – e non era facile, per il fortissimo vento. Continua a sentire malino ad una coscia, ma ri-gioca 93 minuti come la scorsa settimana: o è lui che è una belva, o è il massaggiatore Lorenzo Pedro Califano che è uno stregone.
KURTAJ, 6/7: stessa partita di sempre, orientata sullo “scartarne uno e poi anche un altro”. Ha il grande merito di segnare il gol del provvisorio pareggio (anche se forse la palla non entra completamente) e di dare una mano alla squadra nel momento del sorpasso. 3° gol stagionale: niente male.
ACATULLO, 7: potreste non crederci, ma nell’azione del suo gol qualche compagno gli aveva detto che non doveva nemmeno entrare in area di rigore. Il brasiliano segna (finalmente!) la rete più facile della sua carriera: lo “sblocco” in zona gol è come aver vinto alla Lotteria Italia. Se continua così, ci sarà da divertirsi.
COACH MORGANTI, 7: ringalluzzito dalla vittoria della Fiorentina sul Napoli, si lascia andare ad un bicchiere di vino durante il pranzo, che lo inebria a tal punto da confessare ai ragazzi un “oggi si vince” nella riunione tecnica del pre-partita. I 23 punti in classifica significano +11 sulla penultima e +5 sulla quota playout: chapeau.
COACH MORGANTI, 7: ringalluzzito dalla vittoria della Fiorentina sul Napoli, si lascia andare ad un bicchiere di vino durante il pranzo, che lo inebria a tal punto da confessare ai ragazzi un “oggi si vince” nella riunione tecnica del pre-partita. I 23 punti in classifica significano +11 sulla penultima e +5 sulla quota playout: chapeau.
BERNETTI, 6.5: la prima frazione, in cui gioca largo a destra, tocca (forse) 4 palloni. Non si sa che succede negli spogliatoi, ma Mastro Lindo torna in campo in posizione centrale e più “tarantolato”, a tratti rincoglionisce anche gli avversari: l’operazione è completamente superata. ROSSI, 7: se Agatha Christie scriveva che “tre indizi fanno una prova”, la legge del calcio insegna che “due punizioni di Masino fanno due gol”. In effetti, i pericoli maggiori arrivano dai siluri di Masino, che si trasforma in Trump e bombarda il Manciano-Iran ogni volta che ne ha l’occasione. “Mi merito almeno un 7”, dice sotto la doccia: voto meritato.
Pietro Fanti
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