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I Vikings Chianciano Rugby tornano nel prossimo campionato 2017-2018!!!!

venerdì 2 ottobre 2020

La Virtus Chianciano chiede di posticipare le prime gare di Campionato!




La ASD Virtus Chianciano Terme - Sezione Calcio, come prima ed unica squadra colpita da un caso di positività̀ di Covid-19 nel nostro territorio, essendo impossibilitata a svolgere normali allenamenti a causa del rigido Protocollo Sanitario che impone l’isolamento sociale e consequenzialmente lo stop dei tesserati per più di due settimane, in virtù̀ anche dell’ordinanza comunale emanata in data 01/10/2020 in cui si comunica il divieto di accesso agli spogliatoi e alle docce dello Stadio Comunale “Mario Maccari” e dello Stadio “Castagnolo” fino al 31 ottobre, 
CHIEDE UFFICIALMENTE
di posticipare le prime gare di campionato di Prima Categoria H previste dal calendario, in quanto i nostri atleti risultano essere oggettivamente ed inconfutabilmente – senza esserne direttamente responsabili - impossibilitati a svolgere qualsiasi tipo di attività̀.
La salute dei nostri effettivi e la sicurezza sanitaria del nostro staff tecnico e quella dei calciatori che incontreranno la Virtus Chianciano allo Stadio Comunale "Mario Maccari" sono l'aspetto più̀ importante di questo delicato momento storico.
Oltre a questi fondamentali aspetti, è evidente che la nostra squadra non è nella normale condizione di poter affrontare delle partite ufficiali di calcio: anche per garantire la regolarità̀ del torneo, che in questi giorni non ci permette di scendere in campo, confidiamo nella collaborazione e nel buon senso della Federazione e dei nostri avversari - che vorremmo affrontare a prescindere dal legittimo risultato sportivo che maturerà̀ in campo - con una normale condizione atletica, impiantistica e psicologica.

lunedì 28 settembre 2020

La Virtus Chianciano chiede chiarezza!




La Virtus Chianciano con un comunicato chiede chiarezza agli organi competenti sulla regolarità di un campionato nell'era Covid-19 ed evidenzia i rischi per i giocatori anche per le attività lavorative. 

La ASD Virtus Chianciano Terme - Sezione Calcio, come prima società dilettantistica colpita dal Covid-19 in questo inizio di stagione 2020/2021, si fa portavoce di una situazione difficile e forse gestita male dagli organi competenti.
La FIGC, nonostante tutti i protocolli redatti, può fare poco di fronte alla positività di un atleta. La palla passa alle autorità sanitarie competenti, che applicano la classica procedura dell'isolamento fiduciario di 14 giorni: viene fatto un primo tampone all'inizio e un secondo (ed ultimo) a fine isolamento. Soltanto con due tamponi negativi (e dopo aver passato obbligatoriamente 14 giorni in isolamento fiduciario), si può riprendere tutte le attività, che siano sportive, sociali o lavorative.
Ci domandiamo, allora: che senso ha rispettare tutti i protocolli richiesti, che comportano impegno anche economico per società come la nostra, se poi alla prima positività si sospende tutto? Non stiamo certo a sindacare come gestire la positività di un tesserato: non ne abbiamo le competenze, né tantomeno sottovalutiamo il Covid-19. Siamo consapevoli della pericolosità del virus per la salute di tutti i cittadini, e siccome siamo anche certi che queste situazioni possono sopravvenire più volte durante il corso dell'anno, ci domandiamo ancora: come sarà possibile lo svolgimento di un campionato che dura 7 mesi?
I tesserati, sia atleti che accompagnatori, sono dilettanti in campo e "professionisti" fuori. Tutti, la mattina, si alzano per andare a lavorare: dover affrontare un isolamento fiduciario di 14 giorni vuol dire stare in casa e – appunto - non andare a lavorare. Può succedere una volta, ma non possiamo correre il rischio che si ripeta: sorge la paura di perdere il lavoro per chi è dipendente, o di non lavorare per chi è autonomo. Onestamente, in questo periodo storico, non è cosa di poco conto.
In ambito sportivo, la regolarità del campionato stesso verrebbe a mancare: stare fermi per due settimane a fine preparazione, come è successo a noi della Virtus Chianciano, non agevola certo l'eventuale ripresa, e anche i continui slittamenti o rinvii delle gare renderebbero “falsata” la competizione stessa. Noi non abbiamo la ricetta giusta: siete voi organi competenti – e qui ci rivolgiamo alla FIGC Toscana e ISS - a tracciare la via e fare le regole. Noi, a questi patti, non ci stiamo.
Siamo convinti che così non si può andare avanti: non soltanto per noi, ma per tutto il calcio dilettantistico.
La Società, dopo essersi consultata anche con la volontà, i timori e le necessità dei suoi tesserati, si riserva la decisione finale di partecipare o meno al torneo di Prima Categoria - girone H.
Siamo pronti ad ascoltare e a confrontarci, ma esigiamo chiarezza e lungimiranza.
Cose che, fino a questo momento, non abbiamo percepito.

Il Consiglio Direttivo della ASD Virtus Chianciano Terme - Sezione Calcio


Saluti,


Valtubo

martedì 12 maggio 2020

IL GIRO DELLA MEMORIA. FURIA ZANDEGU' A CHIANCIANO NEL 1967



Dal 9 al 31 maggio si sarebbe dovuto disputare il Giro d’Italia 2020. Tuttobiciweb lo corre comunque, giorno per giorno, con la forza della memoria. Oggi la quarta tappa: Dino Zandegù ci racconta quella del 1967.

“Me la ricordo come se fossi oggi: la Firenze-Chianciano Terme, 155 chilometri, l’ultimo in leggera salita, ed erano tutti lì, da Merckx a Gimondi, da Altig a Motta, da Bitossi a Taccone, da Planckaert ad Anquetil, a cercare di vincere perché si trattava di una piazza importante anche se si arrivava su un vialone. Vinsi in volata ma per distacco con qualche secondo di vantaggio, perché ero in una giornata maiuscola, vivevo uno stato di grazia, abitavo un momento di gloria, e in quelle circostanze fortunate se non felici, personalmente parlando, era inutile per tutti gli altri venire a cozzare contro uno come me”.

Dino Zandegù, padovano di Rubano, quattro giorni dopo avrebbe compiuto 27 anni: “Ero un velocista con una mia precisa identità da fondista, non so se mi spiego. In quel Giro vinsi anche a Udine, in una volata quasi identica, sei-sette-dieci metri di vantaggio sugli altri, senza storia. Quando prendevo la situazione in mano, battermi era quasi impossibile. Peccato che succedesse raramente. Seppure corressi per una squadra importante come la Salvarani, ero indisciplinato, facevo di testa mia, nessuno mai mi tirava una volata, a quel tempo di treni c’erano solo quelli delle Ferrovie dello Stato. A quel tempo non c’era nemmeno la cultura dei treni: si sceglieva la ruota migliore e poi si cercava di saltarla, io ero un eterno indeciso, passavo da una ruota all’altra, perché queste ruote non mi convincevano o si spegnevano o si rivelavano insuperabili. Però, collezionando piazzamenti, alla fine conquistai la maglia verde della classifica a punti davanti a Merckx e a Planckaert”.

Quel Planckaert: “Era, anzi, è, perché mi risulta ancora vivo, un belga, apparteneva, anzi, appartiene a una famiglia o forse una dinastia di velocisti. Esplosivo, sfruttava il lavoro della squadra e di chi anticipava lo sprint, e seppure molto elegante nella sua pedalata, faceva paura, era pericoloso, non si faceva passare, tra gomiti e ginocchia, codate e capocciate, non c’era verso. Lui vinse tre tappe, io due, ma ero solo come un cane, perché in squadra Gimondi faceva il primattore. Però che bello: il podio, i fiori, le miss, il bacio, il ‘Processo alla tappa’, infine i giornalisti che aspettavano sotto il palco, non in sala stampa, ma allo stato brado. E niente antidoping, introdotto solo dopo la morte del povero Simpson sul Ventoux al Tour proprio del 1967. Ma io non avrei avuto nulla da temere: con il metabolismo labile e il temperamento bizantino che mi ritrovavo, l’eventuale doping o lo avrei consumato subito o mi avrebbe fatto stare male, tant’è che il mio doping si chiamava Recioto o Amarone”.

Non fu, quella di Chianciano Terme, la più bella volata di Zandegù: “La più bella della mia vita la feci per un traguardo a premi a Ponte Buggianese. La mattina uno degli addetti ai lavori della ‘Gazzetta dello Sport’ mi rivelò, in gran segreto, che Luciano Tajoli, il cantante, aveva messo in palio 100 bottiglie di Trebbiano, un vinello bianco a dir la verità un po’ scialbino da tutti i giorni, prodotto nelle sue vigne di Montecarlo, che non è quel Montecarlo in Costa Azzurra, ma in Toscana. ‘Lo dico solo a te - giurò più volte - perché so che tu ci tieni’. Sì: al vino. E mi spiegò che c’era una curva a 150 metri, poi un ponticello, poi il traguardo. A 10 chilometri da Ponte Buggianese mi portai in testa al gruppo. Ma c’erano già tutti, da Merckx ad Altig, da Durante a Dancelli, da Armani a Gualazzini, tutti pronti a sprintare per quel premio, e meno male che doveva essere un gran segreto. Così altro che ordinaria amministrazione, mi dovetti impegnare alla morte. Quando vidi la curva, presi il comando, chiusi Merckx che per non schiantarsi fu costretto a frenare, sprintai e vinsi quasi a braccia alzate. La sera, in albergo, non si parlava d’altro. Dopo cena giunse un camion dell’organizzazione, che scaricò le 100 bottiglie, con tanto di ricevuta, complimenti e foto autografata di Tajoli. Feci portare tutto in camera e chiusi la porta a doppia mandata. Senonché bussarono Altig e altri, fra cui Merckx in persona, arrabbiato per la mia presunta scorrettezza. Volevano dividere il bottino. Mi sentii circondato se non minacciato, resistetti a lungo finché, per tagliare la testa al toro, feci un’equa divisione: metà a me e metà a loro”.

Sono Dino Zandegù / e quando comincio / non mi fermo più: potrebbe essere il testo di una sua canzone autobiografica: “Dovrei aggiungere una cosa, posso? A Ponte Buggianese dormivamo nell’albergo Meucci, dove stava anche Pietro Annigoni, artista milanese, detto il pittore delle regine perché aveva fatto il ritratto di Elisabetta d’Inghilterra e altre celebrità. In quel periodo Annigoni stava affrescando la chiesa parrocchiale ed essendo, come tutti gli artisti, in bolletta, pagava il soggiorno con i suoi quadri. L’albergatore mi propose di acquistarne uno o più per poco o pochissimo. Non lo feci. Ripiegai su un paio di litografie. Che errore. Ma a quel tempo in testa avevo tutto e niente. In quell’occasione: niente. Quando lo confessai a Lalla, promessa sposa nonché intenditrice d’arte, voleva divorziare prima ancora di sposarmi”.

domenica 23 febbraio 2020

Virtus Chianciano piomba in piena zona Play-out



Tre: Il 3 il numero perfetto per eccellenza, benché non abbia nulla a che vedere con i numeri perfetti matematici. Si può riassumere così, simbolicamente, la sfida tra i viola e gli amaranto del Maccari Stadium.
Tre, come i punti conquistati dagli uomini del patron Zilianti. Tre come le sconfitte consecutive della Virtus di Sanchini.
Primo tempo da sbadigli in tribuna Betti, pochissime emozioni e ritmo blando simil friendly match di agosto col sol leone. Figuretti, con un paio di patate controlla le giocate offensive di Scapigliati e Leporini.
La Virtus, oggi priva di Daviddi, sostituito dal veterano Barni, prova ad affacciarsi nella retroguardia badenga con Kurtaj, la sua conclusione è controllata da Duchi al 40’.
Il team di coach Coppi, gioca con semplicità ma efficacia, il Chianciano, tuttavia, prova a scuotersi con un colpo di testa servito da Severini per Nasorri che esce non di molto. 
Al 57’ gli ospiti passano in vantaggio con bomber Buti che approfitta di una imprecisione della difesa locale e da posizione defilata, sul vertice mancino, lascia partire un sinistro imprendibile che si insacca al secondo palo. 
La formazione allenata da Morganti getta nella mischia Del Giusto, al minuto numero 69’ è proprio l’ex player termale a fornire un assist al bacio che non viene capitalizzato a pochi passi dalla porta da Del Buono. 
Entra anche Acatullo per i padroni di casa, ma sono i ragazzi della montagna a rendersi pericolosi in contropiede. Bernetti e soci ci provano fino allo scadere senza trovare la rete del pareggio. 
A fine partita la Virtus 1945 ha organizzato il terzo tempo per atleti e sportivi in segno di fair play. Sportivamente l’Amiata, ad inizio gara, ha consegnato un mazzo di fiori alla società con sede nel paese dell’acqua santa in ricordo della storica ex presidentessa Nanda Landi recentemente scomparsa. Sul campo il numero 3, resta “perfetto” per l’Amiata, “difettivo”, sempre secondo le proprietà matematiche, per Benicchi, Fabbrizzi e company che mandano a referto a terza partita consecutiva senza segnare gol.
Dopo aver avuto anche cinque punti di vantaggio sulle inseguitrici la viola si ritrova in piena zona play out. Gli amaranto dal canto loro consolidano una prestigiosa posizione che ad oggi li vedrebbe giocare i play off promozione post season.

VIRTUS CHIANCIANO 1945 - AMIATA 0-1

VIRTUS CHIANCIANO: 1 Figuretti, 2 Barni, 3 Andrea Severini, 4 Benicchi, 5 Matteo Severini, 6 Rossi, 7 Del Buono, 8 Nasorri, 9 Fabbrizzi, 10 Kurtaj, 11 Roberto Bernetti. A disposizione dell'allenatore Morganti: 12 Spadoni, 13 Acatullo, 14 Burini, 15 Lodi, 16 Del Giusto, 17 Demiri, 18 Della Lena.

AMIATA: 1 Duchi, 2 Ballerini, 3 Sacchi, 4 Caccamo Gabriele, 5 Santelli, 6 Caccamo Federico, 7 Andreoni, 8 Di Fiore, 9 Buti, 10 Scapigliati Diego, 11 Leporini. A disposizione di mister Coppi: 12 Bulut, 13 Scapigliati Leonardo, 14 Ponzuoli, 15 Pinzuti, 16 Coppi, 17 Visconti, 18 Bisconti, 19 Sbrilli.

Arbitro: Porro di Arezzo

Gol: Buti 57’


Giacomo Testini

Nella foto la Virtus a pranzo prima del match

domenica 9 febbraio 2020

Virtus Chianciano beffata all'ultimo minuto in casa


Un po’ come, per una gara dei cento metri piani, decisi al fotofinish, o per un canestro determinante, decretato con l’instant replay, la dolorosa sconfitta della Virtus, arriva allo scadere, in piena zona Cesarini e lascia l’amaro in bocca ai tanti spettatori accorsi anche oggi al Maccari Stadium per sostenere i ragazzi che difendono i colori del paese dell’acqua santa.
Stanotte, circa sessanta minuti prima della conclusione del piacevole festival di Sanremo condotto magistralmente da Amadeus, le agenzie ansa di Sky tg 24 avevano battuto la notizia della vittoria della kermesse ligure di Diodato, senza aspettare l’ufficialità del verdetto “sul campo”.
Oggi, a Chianciano, metaforicamente, guardando il match tra viola e albiceleste, dopo pochi minuti di gioco, dalla tribuna Betti, più di un sostenitore locale ha sussurrato che la sensazione non era troppo positiva e che il Sorano non era certo venuto in Via Landi per fare una scampagnata ma piuttosto per fare bottino pieno e riaprire il campionato nella parte bassa.
Come per il canale satellitare nazionale insomma sul risultato dell’Ariston anche i padroni di casa avevano, a loro modo previsto, con le debite proporzioni un vincitore con anticipo.
Partono forte gli ospiti che già dopo venticinque secondi di gioco si rendono pericolosi con Ferrigni. La squadra di Claudio Severini affida alle giocate del duo composto da Capitan Bernetti & Masino Rossi la controffensiva. “Mastro Lindo” ci prova al 7’ in dribbling ma viene murato dalla retroguardia grossetana. Pochi istanti dopo è “Tom mix” a cercare gloria con un diagonale che finisce al lato. La partita non è bella, la posta in palio è alta per entrambi le compagini.
Gioca meglio il Sorano che tenta la giocata con De Silvestris dopo un incursione centrale bloccata da Figuretti plasticamente. Gli uomini presieduti da Sanchini si fanno vedere al 35’ con Acatullo, ma la sua conclusione è debole e poco dopo da Andrea Severini su schema da calcio piazzato. Il fendente di quest’ultimo tuttavia esce alla sinistra drlla porta di Pasquini.
Prima del The caldo di metà frazione sono ancora i bianco azzurri ad affacciarsi pericolosamente in area termale, solo il palo, in tap in, dopo un grande intervento del numero uno dell’equipe di Marco Barbetti evita il gol. Nella ripresa coach Morganti conferma Fabbrizzi e Burini sull’out basso, optando per uno schema tattico decisamente offensivo.
Ancora Bernetti e Rossi provano a mettere in difficoltà Papini e De Felice, ma il Sorano, nonostante un normale calo atletico dimostra di essere in partita col piglio giusto. Entrano Barni e Kurtaj, e sopratutto al minuto numero 79’ fa il suo esordio in maglia Virtus Massimo Del Giusto, prodotto della cantera viola, uno dei player con il pedigree più importante del nostro territorio che peró, per una strana concomitanza di eventi non ha mai vestito la maglia della squadra del suo paese. La gara sembra scorrere con un pareggio che tutto sommato sarebbe il risultato più giusto, ma proprio al primo minuto di recupero, su un lancio lungo in stile Dan Marino dei Miami Dolphins, il pallone attraversa la mediana, fa fuori la difesa e mette in condizione Paolini di superare, a tu per tu, Figuretti con un pallonetto decisivo.
È vittoria per il Sorano, allo scadere, è sconfitta per la Virtus, in una giornata che la poteva vedere fare un balzo importante nella lotta per evitare i play out post season.
Un approccio, forse a livello inconscio, un pizzico più molle per Benicchi, Daviddi, Nasorri e il resto della ciurma, una battuta d’arresto che mescola le carte in questo combattuto campionato di prima categoria girone F che vede, a due mesi dal termine delle ostilità, lottare almeno 7-8 squadre per non retrocedere.
La strada è lunga, come la serata finale di Sanremo, qui i verdetti non sono stati scritti, ci sarà suspance per decretare chi riuscirà a restare nella divisione. Sarà un campo di battaglia, o meglio, un palcoscenico decisamente frizzante.
Servirà il talento di Diodato, il ritmo di Gabbani, e sopratutto la direzione del gruppo come il maestro Vessicchio. Tradotto: giocatori pronti a dimostrare le loro qualità, tenuta atletica e direzioni tecniche e manageriali che potranno fare la differenza.

VIRTUS CHIANCIANO - SORANO 0-1

VIRTUS CHIANCIANO: 1 Figuretti, 2 Daviddi, 3 Burini, Benicchi, 5 Matteo Severini, 6 Rossi, 7 Andrea Severini, 8 Nasorri, 9 Fabbrizzi, 10 Acatullo, 11 Bernetti. A disposizione dell'allenatore Morganti: 12 Spadoni, 13 Del Buono, 14 Kurtaj, 15 Barni, 16 Del Giusto, 17 Demiri.

SORANO: 1 Pasquini, 2 Papini, 3 De Felice, 4 Ferrigni, 5 Montironi, 6 Borreale, 7 Morbidelli, 8 Pugliese, 9 De Silvestris, 10 Paolini, 11 Lanzalonga. A disposizione di Mister Gaggi: 12 Lumini, 13 Del Buono, 14 Franci, 15 Coletti, 16 Micci, 17 Murati, 18 Ventolini, 19 Mengoni.

Gol: Paolini al 91’

Arbitro: Fantoni sez. Valdarno


Giacomo Testini


Nella foto Massimo Del Giusto, il forte attaccante termale, a 37 anni era all’esordio con la maglia viola.

domenica 26 gennaio 2020

Importante pareggio per la Virtus Chianciano


Scontro diretto con punti in palio dal peso specifico di grande spessore nel paese dell’acqua santa, l’equipe diretta da Claudio Severini e Massimo Del Giusto arrivava a questo fondamentale appuntamento dopo due vittorie consecutive.
Il Ponte d’Arbia, dal canto suo, ha forse raccolto, fino a questo momento della reagular season, qualcosa in meno rispetto al buon gioco prodotto un po’ ovunque sui rettangoli di battaglia senesi e grossetani.
Alla fine, in un tiepido pomeriggio invernale, a trionfare, dopo un match importante e tirato, dove non ci sono stati vincitori e vinti, senza dubbio, è stato lo spettacolo sportivo.
La cronaca della sfida parte all’8’ quando arriva, in un amen, il vantaggio del Ponte d'Arbia che sigla il gol del provvisorio 1-0 dopo una rimessa laterale e la consequenziale incornata sul primo palo di Pianigiani che supera Figuretti portando in vantaggio la truppa di mister Lisci.
La reazione del team di coach Morganti non si fa attendere, passano appena sessanta secondi e al 9’ Bernetti in area prova a saltare un difensore del Ponte che probabilmente tocca di mano.
Il direttore di gara Gentilì, tra le proteste del pubblico locale lascia giocare e non assegna il calcio di rigore.
I viola premono sull’acceleratore e al minuto numero 20 capitan Bernetti duetta con Kurtaj fuori area e fa partire un tracciante di sinistro; Ferrucci è reattivo, e sul tap-in, Acatullo, colpisce il montante.
La Virtus è in partita, continua a produrre un gran bel football e a creare opportunità da rete: al 28’ è Tommy Rossi a sfiorare il gol del pareggio calciando alto sopra la traversa.
Pareggio che arriva, proprio con bomber “Masino”, al 39’. Andrea Severini illumina il numero sei chiancianese che in one to batte in porta con freddezza. Passano pochi istanti e capitan Fei e c. con arguzia e sagacia trovano il punto del due a uno con Alcidi che è abile a portare in vantaggio i suoi prima che il direttore di gara mandi le due squadre a prendere un The caldo.
Dopo l’half time, come per la prima frazione, sono ancora i valdarbiesi a rientrare nel Maccari Stadium con la garra è l’atteggiamento giusto, così al minuto numero 52’ sfiorano il tris dopo una conclusione che accarezza la traversa.
Il Chianciano ci prova con tutti i suoi effettivi, e allo scoccare del 65esimo istante Bernetti mette in condizione Rossi di riacciuffare il match, purtroppo però il talentuoso ragazzo termale non riesce a concludere al meglio da distanza ravvicinata.
Il team presieduto da Sanchini ha una grande anima, degli attributi solidi e grazie anche alla spinta della tribuna Betti nutrita di tifosi, trova il pareggio al 69’.
“Mastro Lindo” Bernetti calcia una staffilata dal limite dell’area che gonfia la rete e fa esplodere il pubblico presente. Un sigillo determinante.
Entra Demiri per Kurtaj, le squadre si allungano e l’ultima emozione di una domenica pirotecnica la regala ancora Bob Bernetti che all’87’ ci prova con la solita, infinita classe.
Finisce 2-2 tra gli applausi di via Umberto Landi. Passo in avanti di Narorri e soci che guadagnano un punto sulle dirette concorrenti Manciano, Gracciano e Torrenieri. Stabile e i suoi blues muovono la classifica rafforzando la dodicesima posizione.

Virtus Chianciano - Ponte D'Arbia 2-2


Giacomo Testini

Nella foto: Roberto Bernetti. Il capitano viola ha siglato, dopo una prova maiuscola, il gol del definitivo 2-2.

lunedì 20 gennaio 2020

USD MANCIANO - VIRTUS CHIANCIANO 1945 1-2


Seconda vittoria consecutiva per i nostri ragazzi che, in uno scontro diretto, difficile e sofferto portano a casa l’intera posta facendo un balzo importante nella lotta play out post season. 
La Virtus oggi era in grande emergenza numerica, come se non bastavano le tante assenze, Matteo Severini, durante l’incontro ha dovuto lasciare il campo per infortunio. 
Due rigori fischiati contro nella prima frazione non hanno fermato la voglia di recuperare degli uomini di Morganti. Figuretti ha parato di tutto, Kurtaj l’ha ripresa e Acatullo ha firmato la prima fondamentale rete in maglia viola. È stata una giornata strana in prima F, l’Albinia nonostante l’inferiorità numerica, ha saputo battere il Pienza ed ipotecare di fatto la vittoria finale.
Tra Massa e Scarlino è successo di tutto, il Gracciano, contro la Fonte ha dimostrato di non aver affatto mollato. Caldana e San Miniato si sono divise la posta in palio e il Ponte d’Arbia, nostro prossimo avversario, domenica alle 15, al Maccari Stadium, è stato bloccato in casa dall’Argentario.
Tra sette giorni sarà ancora scontro diretto, un match decisamente importante e suggestivo (ricordando il doloroso spareggio 2013 e il pirotecnico e fortunato pari in zona Cesarini del girone di andata) rientreranno Daviddi e Del Buono, ma più che i singoli, ci piace ricordare, ancora una volta il bel gruppo virtussino che a piccoli passi, classifica alla mano, tra diverse difficolta, sta facendo, ad oggi, un campionato da applausi. Mancano tre mesi alla fine delle ostilità. 12 gare. Per noi saranno tutte finali. Forza viola forte, avanti ragazzi.


PAGELLINI E PAGELLANTI


FIGURETTI, 8.5: il cappellino alla Yashin con cui scende in campo nel primo tempo gli consegna doti portieristiche miracolose, tanto che Don Carlo a fine partita lo chiama per far diventare i suoi guantoni la nuova reliquia della Collegiata. Para un rigore e mezzo, 3-4 tiri impossibili e l’acqua che scende dal cassone del water durante la cacca pre-partita: giocatore completo.
SEVERINI A., 7.5: da l’anima in campo e riempie ogni buco lasciato scoperto dai propri compagni di squadra. Per la seconda partita consecutiva, ha la sfortuna di essere il vice-migliore in campo: è lui lo “Special Two” della squadra, come Villas Boas ai tempi del Porto di Mourinho.
BENICCHI, 6.5: partita educata sia verbalmente che fallosamente. Pur essendoci l’allerta meteo per vento, imperterrito lancia il pallone a destra e a sinistra, sparecchiando a più riprese l’aeroporto di Manciano. Si improvvisa “Dottor Doolittle” quando, al ristorante, si mette a parlare con un pappagallo in piume e ossa: poliedrico.
VALLOCCHIA, 6-: si sveglia daltonico e ci rimane per tutta la partita, passando il pallone agli avversari ogni volta che lo ha tra i piedi e ricominciando a vedere i colori quando gli viene sventolato in faccia l’ennesimo cartellino giallo. Poi si scopre che da venerdì ha una presunta “paresi facciale”, e di conseguenza gli si perdona tutto.
FABBRIZZI, 6: meno pimpante del solito a causa del recente problema fisico che lo costringe ad iniziare il riscaldamento mentre i compagni fanno un “torello”. Causa il rigore parato da Figuretti, prende qualche legnata e corre instancabilmente per la fascia sinistra: nella norma.
SEVERINI M., 6+: il fatto che fosse tornato a giocare dopo che la scorsa settimana sentiva dolore al ginocchio anche al piccolo trotto, era già un’iniezione di sicurezza per la Virtus. Poi il contrasto, le urla, l’uscita dal campo (Zaniolo docet): “è l’altro ginocchio”. Ormai, in quanto a sfortuna, è degno di Paperino e Fantozzi: tieni duro, Matteo.
NASORRI, 6: Girella per il centrocampo intuendo molte volte dove casca il pallone – e non era facile, per il fortissimo vento. Continua a sentire malino ad una coscia, ma ri-gioca 93 minuti come la scorsa settimana: o è lui che è una belva, o è il massaggiatore Lorenzo Pedro Califano che è uno stregone.
KURTAJ, 6/7: stessa partita di sempre, orientata sullo “scartarne uno e poi anche un altro”. Ha il grande merito di segnare il gol del provvisorio pareggio (anche se forse la palla non entra completamente) e di dare una mano alla squadra nel momento del sorpasso. 3° gol stagionale: niente male.
ACATULLO, 7: potreste non crederci, ma nell’azione del suo gol qualche compagno gli aveva detto che non doveva nemmeno entrare in area di rigore. Il brasiliano segna (finalmente!) la rete più facile della sua carriera: lo “sblocco” in zona gol è come aver vinto alla Lotteria Italia. Se continua così, ci sarà da divertirsi.
COACH MORGANTI, 7: ringalluzzito dalla vittoria della Fiorentina sul Napoli, si lascia andare ad un bicchiere di vino durante il pranzo, che lo inebria a tal punto da confessare ai ragazzi un “oggi si vince” nella riunione tecnica del pre-partita. I 23 punti in classifica significano +11 sulla penultima e +5 sulla quota playout: chapeau.
BERNETTI, 6.5: la prima frazione, in cui gioca largo a destra, tocca (forse) 4 palloni. Non si sa che succede negli spogliatoi, ma Mastro Lindo torna in campo in posizione centrale e più “tarantolato”, a tratti rincoglionisce anche gli avversari: l’operazione è completamente superata. ROSSI, 7: se Agatha Christie scriveva che “tre indizi fanno una prova”, la legge del calcio insegna che “due punizioni di Masino fanno due gol”. In effetti, i pericoli maggiori arrivano dai siluri di Masino, che si trasforma in Trump e bombarda il Manciano-Iran ogni volta che ne ha l’occasione. “Mi merito almeno un 7”, dice sotto la doccia: voto meritato.

Pietro Fanti

domenica 12 gennaio 2020

La Virtus Chianciano vince in casa contro il Gracciano


Dopo il Natale, e la Befana, a Chianchiano, tutti insieme, magicamente, i doni, e i dolci, li porta bomber Rossi, che grazie alla decisiva doppietta nello scontro diretto contro il Gracciano fa guadagnare alla truppa di mister Morganti tre punti briosi come un regalo portato da Santa Claus e gustosi come il torrone morbido della calza fatta dalla famosa signora con la scopa volante.
Partita brutta al Maccari stadium ma luminosa, sia meteorogicanente che calcisticamente parlando per il team diretto da Severini.
Al minuto numero tredici Kurtaj, oggi al rientro dopo due assenze consecutive, si procura un penalty. “Tommy Masino” Rossi è abile a spiazzare il numero uno ospite e a portare in vantaggio i viola. L’equipe termale al 30esimo ci prova con una conclusione da fuori area del solito Rossi. Tuttavia la sfera termina abbondantemente alta sopra la porta difesa da Mastrandrea.
Un primo tempo misero di emozioni si conclude con il giallo preso dal guerriero Vallocchia ed una conclusione ospite che non impensierisce il numero uno locale Figuretti.
Nella seconda frazione, al 53’ fa il suo ingresso In campo Fabbrizzi per Burini, non al meglio della condizione fisica a causa di una fastidiosa pubalgia.
Il Gracciano tenta la riscossa e al 69’ il neo entrato Tonizzo, dopo un mani di Daviddi, trasforma il punto dell’uno a uno su calcio di rigore. Al 78’ dopo soli venticinque giorni dall’intervento al ginocchio, torna in campo capitan Bernetti, anima virtussina del girone di andata.
Al suo posto lascia il rettangolo di battaglia Acatullo. Passano appena sessanta secondi e dopo una punizione calciata da Benicchi, e un batti e ribatti in area dei bianco blu, il più lesto e affamato di tutti è Tom mix Rossi che segna una rete fondamentale in tap in.
L’esultanza del numero sei è incontenibile, con un balzo arriva quasi fin sopra le reti che portano alla tribuna Betti. Becca il giallo anche il “fenicottero” Kurtaj e il sempre positivo Del Buono, che salterà il prossimo match per squalifica. Nasorri (dopo l’infortunio patito nel riscaldamento) stringe i denti, con lui anche i compagni di squadra che dopo quattro minuti di recupero possono esultare per una vittoria che vale tre punti e forse anche qualcosa di più. “Lavorare bene, significa vivere bene”. Diceva San Tommaso d’Acquino.
Oggi, lo stesso aforisma, sportivamente parlando, lo recita il “San Tommaso” del paese dell’acqua santa che grazie alle due marcature è arrivato alla soglia della doppia cifra quando siamo appena al giro di boa. Esulta giustamente il presidente Sanchini e i dirigenti Del Giusto e Barbetti, anche se da martedì la loro formazione dovrà iniziare a preparare, con diversi assenti, un altro scontro diretto per la salvezza.
A Manciano tra sette giorni sarà ancora battaglia dura. Intanto però stasera, dopo le feste, anche se festa “comandata” non lo è, a far festa e la Virtus 1945

VIRTUS CHIANCIANO - GRACCIANO 2-1

VIRTUS CHIANCIANO: 1 Tommaso Figuretti, 2 David Daviddi, 3 Ettore Vallocchia, 4 Marco Benicchi, 5 Andrea Severini, 6 Tommaso Rossi, 7 Gabriele Burini, 8 Cesare Nasorri, 9 Florian Kurtaj, 10 Giuseppe Acatullo, 11 Yari Del Buono. A disposizione dell'allenatore Andrea Morganti: 12 Spadoni, 13 Fabbrizzi, 14 Bernetti, 15 Matteo Severini, 16 Della Lena.

GRACCIANO: 1 Mastrandrea, 2 Mezzedimi, 3 Fazzuoli, 4 Scivoletto, 5 Colibazzi, 6 Masini, 7 Pittaro, 8 Cavuoti, 9 Conforti, 10 Varone, 11 Romagnoli. A disposizione di Mister Conforti: 12 Dedja, 13 Borgianni, 14 Del Grasso, 15 Tonizzo, 16 Bellini, 17 Corcione, 18 Fofana, 19 Rollo.

Gol: Rossi (Rig.) 13’ - Tonizzo - 69’ (Rig.) Rossi 79’

Arbitro: Sig: Bocchino


Giacomo Testini

Nelle foto: Severini e Del Giusto. Tommaso Rossi e capitan “Mastro lindo” Bernetti.