Il campionato è terminato, l'obiettivo è stato conseguito e prima dello "sciogliete le righe" che verrà celebrato con una cena sociale aperta a tutti i tifosi e i simpatizzanti il prossimo 30 aprile alla cripta di Chianciano, è doveroso ricordare, prima di tuffarsi nei programmi della prossima stagione, i protagonisti di questa annata 2015-16
Gianni Marianelli: gli anni passano, la sua voglia, la grinta e la determinazione no. Intramontabile come il sole nei fiordi norvegesi in giugno. 7
Filippo Fallerini: costante, presente e professionale. Leader dell'out mancino. Certezza garantita come un prodotto DOC a denominazione di origine controllata. 7
David Daviddi: un lottatore di quelli che non se ne vedono quasi più, un Nobby Stiles del 1966 in versione moderna. The Wall - il Muro. (Quello di Berlino è crollato, quello chiancianese no) 7
Marco Benicchi: rientrato alla grandissima dal grave infortunio dell'anno scorso. Gol, assist e interdizione. Raro esempio di centrocampista totale (come la mediana degli "Orange" a Germania 1974). 7 virgola 5
Giulio Vannuccini: si è rivelato davvero un ottimo acquisto. Elegante e massiccio, gladiatore ma raffinato. Meglio di un fresco moijto gustato in spiaggia a ferragosto. Cocktail perfetto. 7
Giacomo Benicchi: abile nel giuoco aereo e calciatore tosto e senza fronzoli all'occorrenza. Trentadue carati. Pietra preziosa. 7
Ettore Vallocchia: veloce, positivo e propositivo. Un tempo c'era Cafu, oggi a Chianciano quel soprannome spetta a lui. Pendolino. 7
Saverio Valdambrini: astuzia del Gatto con gli stivali in Shrek 2 e artiglio penetrante come la tigre Sherkan nel Libro della jungla. Grande visione di gioco. Fuori quota, anzi fuori classe. 7
Marco Barbetti. Il timoniere è ancora al top della playlist e ricorda sempre più Ringhio Gattuso in campo e Gigi Buffon negli spogliatoi. Lo Skipper - Il Ca-pi-ta-no. 7
Nicola Cozzi Lepri: maturo nel gioco di fraseggio e saggio nel guidare la retroguardia. Quando è in condizione è un valore aggiunto. Di testa son tutte sue. Deciso e decisivo. 7
Guido Cencini: arrivato in sordina, si è fatto apprezzare per l'esplosività atletica e le qualità tecniche. Non gli manca il fiuto del gol sotto porta e la personalità sul rettangolo di battaglia. Vado al massimo? Guido al massimo! 7
Giovanni Esposito: come Garrincha a Messico '70 o Serginho nella seleçao più recente, quando mette il turbo non lo fermi neanche con la carabina usata a Dallas da Lee Harvey Oswald. Imprendibile. (CR7 - GE7+)
Andrea Rosadini: un po' cigno di Utrecht (Van Basten) e un po' re leone (Batistuta). Attaccante di razza e cannoniere assoluto. Bomber vero. 7 (e una figura, la donna di cuori)
Luca Lodi: 33% De Rossi 33% Schweinsteiger e 33% Puyol. La gioia degli allenatori per la sua versatilità tattica. Jolly (o meglio, asso nella manica) 7
Alessandro Rossi: l'esempio di come dovrebbe comportarsi un giocatore in qualsiasi categoria. Applausi, inchino, sipario. Chapeu. 7
Giacomo Fucelli: quando avrà capito che madre natura gli ha dato le doti fisiche per essere il numero 1 (in tutti i sensi) sarà un portiere eccezionale. Waiting for... 7- (il meno è per spronarlo a migliorare e migliorarsi)
Antonio Riccio: una stagione bella come i suoi selfie che scatta dopo ogni vittoria viola. C'è bisogno di compagni\giocatori così. Essenziale tanto quanto il flash in un'istantanea notturna . 7
Lorenzo Fucelli: a tratti Clark Kent e a momenti Superman, se sta bene è facile che la Virtus vinca. Run & fantasy. Ago della bilancia. 7
Marco Fabiani: pedigree da campioncino e feedback da stella di queste categorie. Ovunque è andato ha gonfiato la rete. DNA vincente. 7
Valerio Della Lena: le primavere sulla carta di identità passano, i campionati "sul groppone" lo stesso. Ma come per il buon vino, anche il Della, col tempo migliora. 7
Raffaello Landi: una vita in Virtus, una piacevole persona e un atleta di livello. Lascerà il pallone, ma rimarrà sempre vivo il ricordo del giocatore e dell'uomo. Ci manchi già Raffa. 7 (e Oscar alla carriera)
Jacopo Cappelli: peccato, anzi mannaggia per gli infortuni e la duratura indisponibilità, egli ha qualità, o meglio come cantava la Fiesole a Flachi "Il ragazzo gioca bene" 7
Marco Fucelli, Luca Massoli, Gheorghe Alexandru, Sergio Inciarte e Rudy Lizier: il calcio è uno sport di squadra, un po' romantico e un po' "bastardo", di questi ragazzi c'è chi si è fatto male seriamente e chi ha deciso che Chianciano non era il suo ambiente ideale. Ma siccome il gruppo è composto da una serie di elementi è giusto, doveroso è corretto ricordali tutti. N.G.
Paolo Bigozzi: in un calcio che vive di attualità e presente, dimenticando troppo velocemente il passato recente, è sacrosanto il pensiero verso il mister che ha guidato il gruppo nelle prime nove giornate, i suoi ragazzi gli volevano molto bene. Si è visto. Indimenticato. 7+
Michele Bruschi: è arrivato in un momento delicato, è stato accolto a braccia aperte seppur fosse giunto nel paese dell'acqua santa accollandosi un 'eredità pesante. Ha saputo guidare la squadra, ha mostrato passione e carisma. Condottiero. 7+
Anna Duchini: il primo presidente donna nella gloriosa storia virtussina. Persona seria, tifosa signorile e dirigente... Diligente. Fondamentale. 7 e mezzo
Mitri Pistoi: ex gloria viola, è rientrato in società col ruolo di DS. Persona introversa ma personalità di spessore. Quarant'anni nel calcio. Il suo lavoro lo sa fare. 7+
Il resto dello stato staff tecnico e societario: quando si porta a termine una stagione e si conquista l'obiettivo prefissato, il merito è, senza fare frasi fatte, di tutti. Nanda Landi e il fratello Marco, hanno consentito alle casse termali di respirare, facendo da main sponsor alla società, Eugenia Martino ha condotto brillantemente la preparazione atletica, Michele Baglioni ha guidato gli allenamenti dei portieri, Geo Santoni ha seguito con sapienza e saggezza i conti, Maurizio Fucelli ha coadiuvato costantemente la presidenza, Giancarlo Rubechini, Attilio Alliegro, Franco Crociani e hanno seguito la burocrazia di segreteria, Roberto Mazzetti ha custodito con gelosia il suo ruolo di magazziniere ed Enzo Landi quello di massaggiatore. Patrizia Chechi si è occupata della tesoreria prima degli impegni casalinghi e il resto dei membri del consiglio, quali Carlo Massarellli, Cristiano Sanchini, Ezio Stortini, Vincenzo Zaccani, Giovanni Alfano e Fabio Melosi, hanno contribuito, con le loro idee e la loro presenza, a far proseguire, con successo la storia virtussina, nonostante diverse problematiche, di varia natura.
Un punto in più rispetto alla passata stagione, ma sopratutto il medesimo importantissimo risultato conseguito per i ragazzi della Virtus Chianciano. I termali hanno conquistato, sotto una pioggia battente, davanti al pubblico amico, la vittoria che le permette, per il secondo anno consecutivo di restare in seconda categoria. Per uno strano scherzo del destino, i viola, nonostante occupassero una posizione di metà classifica, a novanta minuti dalla conclusione del campionato, erano ancora coinvolti nella bagarre per evitare i play out. I tre punti conquistatati contro il Pienza mettono la parola fine su questo lungo, altalenante ed equilibrato campionato. La Virtus dopo essere passata in svantaggio, la rete è stata siglata da Trabalzini per gli ospiti, ha saputo rimontare con Rosadini, che da grande bomber di razza ha guidato i suoi compagni, nonostante le assenze di Valdambrini (frattura al naso rimediata sette giorni fa a Fratticiola) e di Marianelli. Ora per la compagine di Bruschi può iniziare la festa e la programmazione per la prossima stagione.
Giacomo Testini
Gianni Marianelli: gli anni passano, la sua voglia, la grinta e la determinazione no. Intramontabile come il sole nei fiordi norvegesi in giugno. 7
Filippo Fallerini: costante, presente e professionale. Leader dell'out mancino. Certezza garantita come un prodotto DOC a denominazione di origine controllata. 7
David Daviddi: un lottatore di quelli che non se ne vedono quasi più, un Nobby Stiles del 1966 in versione moderna. The Wall - il Muro. (Quello di Berlino è crollato, quello chiancianese no) 7
Marco Benicchi: rientrato alla grandissima dal grave infortunio dell'anno scorso. Gol, assist e interdizione. Raro esempio di centrocampista totale (come la mediana degli "Orange" a Germania 1974). 7 virgola 5
Giulio Vannuccini: si è rivelato davvero un ottimo acquisto. Elegante e massiccio, gladiatore ma raffinato. Meglio di un fresco moijto gustato in spiaggia a ferragosto. Cocktail perfetto. 7
Giacomo Benicchi: abile nel giuoco aereo e calciatore tosto e senza fronzoli all'occorrenza. Trentadue carati. Pietra preziosa. 7
Ettore Vallocchia: veloce, positivo e propositivo. Un tempo c'era Cafu, oggi a Chianciano quel soprannome spetta a lui. Pendolino. 7
Saverio Valdambrini: astuzia del Gatto con gli stivali in Shrek 2 e artiglio penetrante come la tigre Sherkan nel Libro della jungla. Grande visione di gioco. Fuori quota, anzi fuori classe. 7
Marco Barbetti. Il timoniere è ancora al top della playlist e ricorda sempre più Ringhio Gattuso in campo e Gigi Buffon negli spogliatoi. Lo Skipper - Il Ca-pi-ta-no. 7
Nicola Cozzi Lepri: maturo nel gioco di fraseggio e saggio nel guidare la retroguardia. Quando è in condizione è un valore aggiunto. Di testa son tutte sue. Deciso e decisivo. 7
Guido Cencini: arrivato in sordina, si è fatto apprezzare per l'esplosività atletica e le qualità tecniche. Non gli manca il fiuto del gol sotto porta e la personalità sul rettangolo di battaglia. Vado al massimo? Guido al massimo! 7
Giovanni Esposito: come Garrincha a Messico '70 o Serginho nella seleçao più recente, quando mette il turbo non lo fermi neanche con la carabina usata a Dallas da Lee Harvey Oswald. Imprendibile. (CR7 - GE7+)
Andrea Rosadini: un po' cigno di Utrecht (Van Basten) e un po' re leone (Batistuta). Attaccante di razza e cannoniere assoluto. Bomber vero. 7 (e una figura, la donna di cuori)
Luca Lodi: 33% De Rossi 33% Schweinsteiger e 33% Puyol. La gioia degli allenatori per la sua versatilità tattica. Jolly (o meglio, asso nella manica) 7
Alessandro Rossi: l'esempio di come dovrebbe comportarsi un giocatore in qualsiasi categoria. Applausi, inchino, sipario. Chapeu. 7
Giacomo Fucelli: quando avrà capito che madre natura gli ha dato le doti fisiche per essere il numero 1 (in tutti i sensi) sarà un portiere eccezionale. Waiting for... 7- (il meno è per spronarlo a migliorare e migliorarsi)
Antonio Riccio: una stagione bella come i suoi selfie che scatta dopo ogni vittoria viola. C'è bisogno di compagni\giocatori così. Essenziale tanto quanto il flash in un'istantanea notturna . 7
Lorenzo Fucelli: a tratti Clark Kent e a momenti Superman, se sta bene è facile che la Virtus vinca. Run & fantasy. Ago della bilancia. 7
Marco Fabiani: pedigree da campioncino e feedback da stella di queste categorie. Ovunque è andato ha gonfiato la rete. DNA vincente. 7
Valerio Della Lena: le primavere sulla carta di identità passano, i campionati "sul groppone" lo stesso. Ma come per il buon vino, anche il Della, col tempo migliora. 7
Raffaello Landi: una vita in Virtus, una piacevole persona e un atleta di livello. Lascerà il pallone, ma rimarrà sempre vivo il ricordo del giocatore e dell'uomo. Ci manchi già Raffa. 7 (e Oscar alla carriera)
Jacopo Cappelli: peccato, anzi mannaggia per gli infortuni e la duratura indisponibilità, egli ha qualità, o meglio come cantava la Fiesole a Flachi "Il ragazzo gioca bene" 7
Marco Fucelli, Luca Massoli, Gheorghe Alexandru, Sergio Inciarte e Rudy Lizier: il calcio è uno sport di squadra, un po' romantico e un po' "bastardo", di questi ragazzi c'è chi si è fatto male seriamente e chi ha deciso che Chianciano non era il suo ambiente ideale. Ma siccome il gruppo è composto da una serie di elementi è giusto, doveroso è corretto ricordali tutti. N.G.
Paolo Bigozzi: in un calcio che vive di attualità e presente, dimenticando troppo velocemente il passato recente, è sacrosanto il pensiero verso il mister che ha guidato il gruppo nelle prime nove giornate, i suoi ragazzi gli volevano molto bene. Si è visto. Indimenticato. 7+
Michele Bruschi: è arrivato in un momento delicato, è stato accolto a braccia aperte seppur fosse giunto nel paese dell'acqua santa accollandosi un 'eredità pesante. Ha saputo guidare la squadra, ha mostrato passione e carisma. Condottiero. 7+
Anna Duchini: il primo presidente donna nella gloriosa storia virtussina. Persona seria, tifosa signorile e dirigente... Diligente. Fondamentale. 7 e mezzo
Mitri Pistoi: ex gloria viola, è rientrato in società col ruolo di DS. Persona introversa ma personalità di spessore. Quarant'anni nel calcio. Il suo lavoro lo sa fare. 7+
Il resto dello stato staff tecnico e societario: quando si porta a termine una stagione e si conquista l'obiettivo prefissato, il merito è, senza fare frasi fatte, di tutti. Nanda Landi e il fratello Marco, hanno consentito alle casse termali di respirare, facendo da main sponsor alla società, Eugenia Martino ha condotto brillantemente la preparazione atletica, Michele Baglioni ha guidato gli allenamenti dei portieri, Geo Santoni ha seguito con sapienza e saggezza i conti, Maurizio Fucelli ha coadiuvato costantemente la presidenza, Giancarlo Rubechini, Attilio Alliegro, Franco Crociani e hanno seguito la burocrazia di segreteria, Roberto Mazzetti ha custodito con gelosia il suo ruolo di magazziniere ed Enzo Landi quello di massaggiatore. Patrizia Chechi si è occupata della tesoreria prima degli impegni casalinghi e il resto dei membri del consiglio, quali Carlo Massarellli, Cristiano Sanchini, Ezio Stortini, Vincenzo Zaccani, Giovanni Alfano e Fabio Melosi, hanno contribuito, con le loro idee e la loro presenza, a far proseguire, con successo la storia virtussina, nonostante diverse problematiche, di varia natura.
Un punto in più rispetto alla passata stagione, ma sopratutto il medesimo importantissimo risultato conseguito per i ragazzi della Virtus Chianciano. I termali hanno conquistato, sotto una pioggia battente, davanti al pubblico amico, la vittoria che le permette, per il secondo anno consecutivo di restare in seconda categoria. Per uno strano scherzo del destino, i viola, nonostante occupassero una posizione di metà classifica, a novanta minuti dalla conclusione del campionato, erano ancora coinvolti nella bagarre per evitare i play out. I tre punti conquistatati contro il Pienza mettono la parola fine su questo lungo, altalenante ed equilibrato campionato. La Virtus dopo essere passata in svantaggio, la rete è stata siglata da Trabalzini per gli ospiti, ha saputo rimontare con Rosadini, che da grande bomber di razza ha guidato i suoi compagni, nonostante le assenze di Valdambrini (frattura al naso rimediata sette giorni fa a Fratticiola) e di Marianelli. Ora per la compagine di Bruschi può iniziare la festa e la programmazione per la prossima stagione.
Giacomo Testini