Incredibile al Cibali, si sarebbe detto una volta. La Virtus Chianciano ha violato, in remontada, il campo della fortissima capo classifica, l’albiceleste di Sant’Andrea.
Ironicamente si potrebbe dire che la visita alla tomba di Pino Daniele, sepolto nel comune di Magliano in Toscana, è servita come “benedizione” per questo risultato, storico a suo modo.
I maremmani erano partiti con buon ritmo e ottimo fraseggio in mediana, sfruttando le ottime qualità tecniche dei suoi effettivi.
La Viola di Del Balio, tuttavia, dal canto suo è brava a contenere e ripartire. Nei primi venticinque minuti di gioco non si registrano particolari occasioni da rete per entrambi le formazioni.
Il risultato si sblocca al 29’ grazie ad Anichini, uno dei giocatori più rappresentativi dei grossetani. Il numero dieci è bravo a colpire al volo con un tiro mancino e insaccare in rete.
Nel secondo tempo i termali soffrono gli uomini di Tommasi, Figuretti salva in un paio di occasioni e la sensazione è che la Virtus faccia fatica a recuperare il punteggio.
L’inerzia del match cambia radicalmente al 69’, il solito Ubah si procura un penalty che è bravo a realizzare. Il pari sembra il risultato più ovvio, ma all’84’ un’uscita non perfetta dell’estremo difensore locale mette in condizione ancora Ubah di battere a rete.
Con un po’ di fortuna, con gli attributi, con grinta e dedizione il Chianciano porta a casa, in grande difficoltà numerica di calciatori, la quarta vittoria di fila. La strada per la salvezza è lunga, ma stasera è festa grande nel Paese dell’Acqua Santa.
Sant’Andrea - Virtus Chianciano 1-2
Sant’Andrea: Bigoni, Kacka, Zauli, Sgherri, Rosi, Batazzi, Amorfini, Mbaye, Scozzafava, Anichini, Pira. A disposizione di mister Tommasi: Minucci, Bartalucci, Belijhou, Fuschi, Monaci, Masini, Prati, Russo
Virtus Chianciano: Figuretti, Vallocchia, Scannicchio, Scassagreppi, Gomon, Pini, Esposito, Valentini, Pagano, Ubah, Lambiase. A disposizione di mister Del Balio: Giani, Barbetti, Uduh.
Gol: 29’ Anichini. 69’ e 84’ Ubah
Giacomo Testini
Nella foto: Valerio Valentini
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